Depurazione Naturale

DI COSA SI TRATTA


L'acqua in entrata nell'impianto viene immessa nelle vasche attraverso dei filtri che eliminano il materiale più grossolano, nel caso ce ne fosse (se è sommerso, passa anche da una centralina che ne regola il livello).
Il liquido entra poi nella zona di filtraggio vera e propria, cioè l'area dove le radici delle piante creano zone ad alto contenuto di ossigeno, alternate con quelle anaerobiche, che permettono la proliferazione di batteri adibiti allo smaltimento delle sostanze nocive.
Infine l'acqua depurata esce passando per un pozzetto che permette di raccogliere campioni.

I VANTAGGI


Il processo, conforme alle norme vigenti (decreto legge n. 152/2006), ha costi minimi di allestimento e costruzione, soprattutto in confronto ai sistemi tradizionali e ha un impatto biologico decisamente inferiore.
Infatti, oltre all'ovvia presenza di un'area verde al posto di una struttura artificiale, i consumi di energia elettrica sono ridotti e la necessità di apparecchiature elettromeccaniche è trascurabile, se non assente.
Le acque depurate, private nel processo di qualunque agente patogeno, possono inoltre essere sfruttate per scopi agricoli.

VICINO A NOI


Situato nella valle del fiume Olona, il Parco Dell'Acqua di Gorla Maggiore (VA), un comune lombardo, è un esempio di utilizzo di un impianto di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue comunali.
L'impianto è stato inserito in un contesto ambientale con finalità educative e di valorizzazione del territorio, con iniziative di riforestazione al fine di riqualificare la zona.
Questa è solo una delle innumerevoli iniziative che potrebbero essere adottate nel prossimo futuro sul territorio italiano, in vista di una politica di sostenibilità ambientale.

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